L’utilizzo prolungato del “Ciuccio” può causare problematiche al sistema masticatorio

Il ciuccio (detto più propriamente: succhietto) è fonte per il bambino di conforto e di rassicurazione: non a caso viene ampiamente utilizzato per calmarlo quando piange. Inoltre evita che si succhi il dito, abitudine difficile da gestire e da eliminare.

Inoltre allena la suzione nei neonati con difficoltà ad attaccarsi al seno e serve per sviluppare la coordinazione suzione-deglutizione. Il prolungarsi dell’uso del ciuccio è però correlato ad una maggiore prevalenza di malocclusioni (morso aperto e morso profondo). Inoltre favorisce una riduzione del diametro del palato  (“palato stretto”),  disturbi del meccanismo di deglutizione con movimenti linguali scorretti (deglutizione atipica) e respirazione attraverso la bocca (respirazione orale) invece che via naso come dovrebbe avvenire. Infine favorisce l’insorgenza di infezioni perché, se non correttamente disinfettato, agisce da ricettacolo di microrganismi. L’uso notturno del succhietto resta utile al bambino nel primo anno di vita, ma va evitato dopo i 2 anni. Tre anni è considerata l’età limite di utilizzo oltre la quale è necessario interrompere l’abitudine. La scelta di un ciuccio dal design anatomico resta necessaria per prevenire l’insorgenza di malocclusioni.

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